Tra i temi fondamentali del G8 che si sta svolgendo a L’Aquila in questi giorni ci sono la lotta ai cambiamenti climatici e gli aiuti all’Africa. E’ per ribadire l’essenzialità di queste battaglie, Isabella Rauti, moglie del sindaco di Roma Gianni Alemanno ha regalato alle First Ladies in visita al Campidoglio delle borse Carmina Campus, le borse eco chic create da Ilaria Venturini Fendi utilizzando materiali di riciclo e di riuso, di cui avevamo già parlato su Tendenziosa al loro debutto.
Le Carmina Campus sono pezzi unici realizzati artigianalmente utilizzando pezzi di pvc, tappeti antichi, buste del pane, copertoni di camion, tubi di plastica ed altro materiale ancora. “Ci tenevo a questo dono – ha spiegato Isabella Rauti – e ho notato da parte loro un riscontro positivo. Un accessorio di moda etica, un pezzo unico numerato, ottenuto con materiali di riciclo il cui ricavato viene devoluto ad associazioni di artigianato femminile attive nei paesi in via di sviluppo”.
Ad ogni Firts Ladies è stata regalata una borsa delle linea Message di Carmina Campus, corredata da un expertise ed un elenco dei materiali usati. Su ogni borsa sono stati cuciti da alcune donne di Dschang in Camerun un messaggio, una parola o delle immagini incentrati sulla loro vita quotidiana. I ricami sono realizzati a macchina su quadrati di materiale di riciclo o destinato allo scarto. Sulla borsa donata a Michelle Obama (nella foto) campeggia la frase “Femmes relevants Les defies” (Le donne affrontano sfide).
Le borse sono state acquistate nel negozio ‘Refuse’ di piazza Fontanella Borghese 39-40, la boutique di Ilaria Venturini Fendi interamente dedicata al progetto Carmina Campus. Già dal nome, un gioco di parole tra Refuse e Reus che indica l’idea di rifiuto per lo spreco ed invita ad un riutilizzo delle cose, incarna lo spirito alla base delle creazioni di Iliaria Venturini Fendi sempre attenta alla tutela ambientale e alla riscoperta di materiali e tradizioni di altre culture.
vorrei sapere il prezzo delle borse carmina campus e sapere se le donne del camerun sono solo uno strumento per dare risalto alle borse o se sono coinvolte nel progetto e qse il progetto è per loro una risorsa e una occasione di lavoro
grazie ciao
Invece di insegnare la sobrietà e il rifiuto per il superfluo, invece di far capire alla gente che tutto è riutilizzabile, basta volerlo, che si fa? Si prende un pò di spazzatura, un pò di scarti di lavorazione, si fanno fare borse a donne africane et voilà: prodotto da boutique per donne occidentali ricche. Le stesse che hanno creato la spazzatura… E ci si lava la coscienza… Poi magari si regalano pure alle mogli dei cosiddetti “potenti” e in un attimo pubblicità gratuita e articolo di tendenza. Che pena!